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Vision

                                   idea di fondo.
“Ogni far avvenire di ciò che dalla non presenza passa e si avanza nella presenza è produzione”( Platone, nel “Simposio”)
I presupposti nell’economia mondiale, lasciano intravvedere una drastica riduzione dei consumi e di conseguenza una riduzione della capacità produttiva, una bassa capacità di occupazione della forza lavoro e scenari di indirizzo verso un cambiamento di stili di vita epocali.

In questo  frangente, in Italia e nel mondo, occorre ripensare ed approcciarsi in  modo diverso alla risoluzione e alla valorizzazione delle diversità culturali che ancora ci differenziano e che fanno dell’Italia un patrimonio unico dello stile e dell’ industriosità produttiva.

Occorre spostare l’accento, non sui grandi numeri, dove non saremmo in grado di competere, ma sulle diversità di procedimento, che nel nostro magma culturale  millenario ci ha forgiato e ci ha permesso di porci all’avanguardia in molti settori.

Non c’è più spazio per coltivare l’individualismo che ci ha caratterizzato fino ad ora facendo emergere tanti “self made man” di successo.

La sfida ora si è allargata ad un piazza mondiale, non basta la nostra capacità individuale di risoluzione dei problemi, occorre un’aggregazione di “sapere” e di “conoscenze” condivise, in modo da poter accettare nel miglior modo possibile le sfide in essere.

Allora ecco che l’interdisciplinarità, il confronto dialettico/costruttivo, l’apertura verso l’altro, diventa un primo passo necessario.

Ci possono essere diverse modalità di inter-relazionarsi, primo tra tutti “l'apertura mentale” e “l'essere fiduciosi”; chi ci sta di fronte non è un “nemico” a cui dobbiamo celare per timore che capti i nostri “segreti”, ma un potenziale aiuto alla nostra crescita, al nostro successo.

Solo una diretta comunicazione ci permette di concepire e far capire; mettersi alla prova reciprocamente per la risoluzione dei problemi.

L’individuazione della giusta e qualificata capacità  professionale ci permette di by-passare problemi che a noi sembrano imperscrutabili, liberando tempo ed energie per attività a noi più consone.

La creazione di una rete tra pari, auspicabile se non indispensabile, agevola il confronto, velocizzando il processo di reciproca conoscenza, permettendo ai componenti (persone) di potersi coadiuvare nelle loro attività, con un approccio consapevole e diretto; grazie alle espresse sinergie di gruppo si possono veicolare le reciproche conoscenze, indispensabili per affrontare con la giusta prospettiva il “nuovo che avanza”.
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